La newsletter italiana di Ubuntu diventa ogni settimana più interessante anche se ogni tanto riporta una brutta, anzi bruttissima notizia, come questa.
Se seguite questo link, potrete leggere che il comitato delle olimpiadi ha detto no ai formati aperti e open source per il sistema informatico delle olimpiadi.
Ciò mi porta a una riflessione molto seria. Da una parte l'insensata ostinazione a rinunciare ai formati proprietari in un momento di crisi come questo. Dall'altra però anche questa rinuncia potrebbe voler dire che c'è bisogno di un'offerta più aggressiva per poter invertire le tendenze.
Io penso che è questo il momento di spingere sull'acceleratore, però l'acceleratore va spinto sul serio, con una proposta compatta e convincente che spinga anche gli ultimi "anacronistici" scettici a passare all'open source.
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