Inizio questo mio post dopo un'assenza piuttosto lunga dichiarando subito che quanto stiamo per analizzare non è nulla di incredibilmente nuovo.
Recentemente ha attirato la mia attenzione un progetto di ubuntu: Ubuntu Developer Portal.
L'idea che sta alla base di questo nuovo progetto targato Canonical non è niente di innovativo: un portale dove raccogliere app. Soprattutto con l'avvento degli smart phone, questo tipo di "magazzini" è diventato di moda.
Ciò che contraddistingue questa nuova piattaforma, dalla quale sinceramente mi aspetto molto, è la stretta relazione che ha con uno dei sistemi operativi open source più diffusi.
In questo momento il sito propone solo un'anteprima di quello che sarà il servizio ma già abbiamo materiale a sufficenza per un'analisi preliminare.
Nella pagina "Create" viene pubblicizzato uno strumento che assiste lo sviluppatore novizio nella creazione e distribuzione di un'applicazione per Ubuntu.
Sono venuto così a conoscenza (ammetto di non averlo mai visto prima) di un tool, Quickly, che permette di creare applicazioni in python con interfaccia grafica il tutto dando alcuni comandi da terminale e con una guida in linea piuttosto utile e ben scritta.
Il lato negativo di questo abbassamento del livello di difficoltà sarà sencondo me un ancora maggiore moltiplicarsi di applicazioni che hanno il medesimo scopo. Rimane comunque uno strumento a cui dare un'occhiata nel proprio tempo libero.
La prima perplessità è l'utilizzo del solo launchpad per l'hosting del codice. Una mossa scontata da parte di Canonical, dalla quale avrei però voluto la possibilità di scegliere altri tipi di controllo di versione, fra cui ovviamente GIT. Questo è ancora un punto a favore del portale GitHub.
La seconda riguarda la pubblicazione di applicazioni a pagamento. Penso di non essere l'unico a sostenere tramite paypal sviluppatori open source e Canonical in primis per il lavoro svolto, ma quest'opera che tende ad assomigliare ad Apple mi lascia un certo amaro in bocca. Le applicazioni, principalmente scritte in python (e non perchè è un linguaggio che mi è simpatico ma perchè lo stesso Quickly lo propone come linguaggio di sviluppo) con il codice sorgente a disposizione su launchpad, potranno sicuramente essere reimpacchettate e distribuite gratuitamente con tutta la disputa che ne uscirà.
Dall'altro lato la possibilità di pubblicare direttamente sull'Ubuntu Software Center sarà perfetta per far conoscere applicazioni utilissime che altrimenti sarebbero rimaste nell'ombra.
Concludendo: questo portale riprende il concetto di application store e lo lega ad Ubuntu. L'idea è ottima ma gradirei non vedere i soliti autogol che si fa Canonical per imitare Apple. ;)
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