domenica 25 aprile 2010

Nefarious-IDE, un primo passo dell'universo Go

A chi è stato molto attento non è per nulla nuovo, ma oramai mi sembra giunto alla maturità sufficiente per essere presentato a tutti.

Nefarious-IDE è un plug-in per Eclipse che ci permette di avere un IDE per il linguaggio GO che fino ad oggi abbiamo editato all'interno di scarni editor.

Il progetto non si può ancora definire avanzato ma quanto meno usabile. Infatti è già presente quasi tutta la parte di highlight della sintassi e permette di compilare i sorgenti scritti.

Ancora nulla sul versante autocompletamento o almeno suggerimenti ma sono sicuro che sia il primo punto sull'agenda dei dev.

Ecco lo stato di avanzamento delle varie parti:
"Current Features for Development Version: 0.0.12.a (Total Dev Time: 40.2 hrs)
- syntax highlighting (90%)
- compile upon save and mark errors within project (60%) (go compiler required)
- preference integration (70%)
- project configuration (65%)
- editor keyboard shortcuts (10%)
- go source to xml translator tool(65%)
"


Sul sito ufficiale del progetto è possibile trovare l'url da inserire direttamente all'interno di Eclipse per scaricare il plug-in e automaticamente installarlo.

Buon divertimento ;)

martedì 20 aprile 2010

Social networking e privacy

Scrivo raramente di questioni "filosofiche" relative al mondo dell'informatica ma oggi mi trovo a fare una riflessione sul fenomeno che da emergente è diventato abituale nella nostra vita: la partecipazione ai social network.

Ne parlo oggi in occasione delle sentenze dei tribunali che intimano a Google più privacy. Ne parlo oggi dove si parla molto di responsabilità delle compagnie che offrono i servizi e molto poco delle responsabilità degli utenti che utilizzano abitualmente (o meno) questi servizi.

Abbiamo assistito senza accorgercene a un decentramento delle responsabilità: gli utenti sono padroni della loro privacy e determinano in che misura gli altri utenti possono "farsi gli affari nostri". Lamentarsi successivamente perchè certe informazioni sono diffuse da solamente l'impressione che ci sia poca chiarezza su cosa sia il web.

Non troppo tempo fa (e anche oggi per quel che mi riguarda) ci si connetteva ad irc passando per un proxy che fosse il più sicuro e distante dalla nostra posizione geografica. Ci si mascherava dietro nick imperscrutabili. Si custodiva gelosamente la nostra identità.

Oggi non è più così e il web è diventato un estensione della nostra vita. Viene però troppo spesso confuso con la nostra vita e nei casi più estremi si sostituisce alla vita reale e qui scattano i problemi. L'audience è sterminato e il pericolo è di sentirsi in un reality perchè, diciamolo pure, a tutti i neo-internauti piace sentirsi nel Grande Fratello del giorno.

La cosa che vorrei vedere di più però è una responsabilizzazione degli utenti perchè ora la sicurezza verte su di loro. La privacy, o ciò che ne rimane, è nelle loro mani e poi non si deve e non si può piangere contro le compagnie che forniscono i servizi.

Spero di aver reso il più chiare possibili le mie idee con questo post. Con ciò non intendo asserire che le compagnie non hanno le loro responsabilità. Il vero problema è che stanno scivolando verso gli utenti.

domenica 18 aprile 2010

Debian tricolore

Questa è una notizia che non può fare altro che inorgogliosirci:
Stefano Zacchiroli è stato eletto come Debian Project Leader.

È possibile consultare la sua pagina personale a questo indirizzo.

Ne tesse le lodi anche il Project Leader uscente, Steve McIntyre, che dichiara: "I've had a great time working for Debian as DPL and I'm more than happy to be handing over the reigns to Stefano. He has excellent ideas and should do a good job for us.".

Dall'articolo ufficiale emerge anche che Stefano è stato scelto fra un gruppo di candidati tra cui figura anche una donna: Margarita Manterola.

Chissà che un domani non ci sia una leadeship rosa per il progetto Debian.

martedì 6 aprile 2010

Backtrack 4 - Live dal mio laptop

Il corso di laurea in sicurezza delle reti propone l'utilizzo di alcuni strumenti per l'analisi dei sistemi.

Gli strumenti sono tutti, o quasi, open source ma mi sono chiesto: "Perchè non installare una distribuzione che funzioni come una vera e propria cassetta degli attrezzi?". La risposta è stata BackTrack che nella sua quarta incarnazione racchiude il cuore di Ubuntu 8.10.

La uso da un paio d'ore e già mi trovo a mio agio. L'interfaccia grafica è kde3 e il sistema è molto più vicino al Linux nudo e crudo rispetto a Ubuntu ma la configurazione del sistema è stata molto semplice e tutte le periferiche, wi-fi incluso sono state riconosciute e funzionano correttamente.

All'interno dei menù di backtrack si trova tutto ciò che serve per testare le proprie reti, fare penetration testing e auditing: dal comunissimo nmap a openvas fino a brutessh. Ce n'è davvero per tutti i gusti e per tutte le esigenze.

Prossimamente cercherò di fare chiarezza su qualche strumento che si può trovare all'interno della distro ma per ora mi sento solo di fare un'entusiastica lode.